Tra le prime misure che dovrebbe prendere il nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci sul Covid c’è quella di modificare il bollettino che ogni giorno registra l’andamento della pandemia.
La pandemia si muove verso la cosiddetta endemia: la convivenza con il virus sempre che non compaiano nuove minacciose varianti. Un motivo in più per cambiare la comunicazione che da quasi tre anni ci accompagna: tra le prime misure che dovrebbe prendere il nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci sul Covid c’è infatti quella di modificare il bollettino che ogni giorno registra l’andamento della pandemia e che potrebbe diventare presto settimanale. Un passo che spacca esperti e addetti ai lavori: c’è chi sostiene con convinzione che oramai è inutile e chi invece lo difende perché così si monitora meglio la pandemia garantendo trasparenza e informazione..
Ad aprire il dibattitto per primo è stato Francesco Vaia, direttore dell’Istituto nazionale Lazzaro Spallanzani di Roma, con il suo appello a sospendere il bollettino giornaliero dei decessi sottolineando che in questo momento non ci sono “assolutamente elementi di allarme” per la pandemia. In totale accordo con Vaia è tra gli altri Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano: «I bollettini» giornalieri su Covid-19 «avrebbero dovuto stopparli già da tempo» ed eliminarli «sarà la prima cosa da fare per risvegliare la gente da questo incubo sociale». Sulla stessa scia Mario Clerici, docente di immunologia dell’università degli Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi: «Io credo che a questo punto della pandemia di Covid, che nella realtà non è più una pandemia, ma un’epidemia, il bollettino generi ansia in coloro che sono suscettibili all’ansia e non ne vedo più l’utilità».