Se nelle prossime settimane non ci sarà un aumento sensibile dei ricoveri questo significherà che l’epidemia è finalmente più gestibile e ci si può convivere. Resta qualche dubbio sullo stop alle mascherine negli ospedali: in arrivo una circolare del ministero della Salute
Adesso il trend è chiaro: la curva dei contagi è in risalita da almeno due settimane e può segnare l’arrivo della prima ondata autunnale. Negli ultimi sette giorni i nuovi positivi al Covid sono aumenti di oltre il 40%, con numeri che non si vedevano da inizio agosto. La buona notizia è che gli effetti sugli ospedali non si vedono, almeno per il momento: il riscontro non si potrà fare prima di 7-10 giorni, ma se nelle prossime settimane non ci sarà un aumento sensibile dei ricoveri questo significherebbe che l’epidemia è finalmente più gestibile e ci si può convivere.
Un ulteriore test importante dovrebbe scattare da sabato, quando, salvo proroghe, cadrà l’obbligo di mascherine su treni, bus, traghetti e in ospedali, rsa e strutture sanitarie (ma sugli ospedali rimangono ancora dubbi e sarà una circolare del ministero della Salute a chiarire se nei nosocomi la mascherina resterà o meno). Secondo quanto si apprende da fonti legate al ministero della Salute, non sono al momento allo studio cambiamenti sulle ultime disposizioni in materia di lotta al Covid, che prevedono per il 1° ottobre la fine delle restrizioni. Rimane l’obbligo vaccinale per il personale sanitario, in vigore, salvo modifiche, fino al 31 dicembre.
Intanto, proprio sul fronte vaccinazioni, aprono le vaccinazioni anche per le quarti dosi degli over 12, mentre quelle per fragili e over 60 procedono ancora troppo lentamente.
Impennata di contagi, segnali di una prima ondata autunnale
Ad annunciare l’arrivo di una possibile prima ondata autunnale sono i numeri: da almeno quindici giorni i contagi stanno costantemente risalendo. Se nella settimana dall’8 al 14 settembre si sono registrati 109.156 nuovi casi nella settimana successiva (15-21 settembre) sono stati invece 123.422 (cin ua crescita di oltre il 10%), mentre in questa ultima settimana (tra il 22 e il 28 settembre) sono stati 176.422 i nuovi positivi, oltre 52mila in più rispetto a sette giorni fa (+42 per cento) . Si tratta di una netta risalita e forse è il primo chiaro segnale del possibile arrivo di una nuova ondata già in autunno, come previsto dall’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, che nei giorni scorsi ha annunciato una nuova ondata di contagi in autunno, in linea con la tendenza mostrata dal virus negli ultimi due anni.
Occhi puntati sugli ospedali, per ora ricoveri sotto controllo
Al momento la pressione sugli ospedali è assolutamente sotto controllo: i ricoveri sono oltre 3700 e quelli in terapia intensiva sono poco più di un centinaio (139), con una media di morti che in questa fase si aggira sui 50-60 decessi al giorno. «In qualche modo ci aspettavamo una risalita dei contagi, che avviene per tutti i virus respiratori in ottobre, con l’arrivo dell’autunno, dovuta in parte alla riapertura delle scuole, al ritorno in ufficio, ai mezzi di trasporti che si riempiono e al fatto che si vive più in ambienti chiusi», avverte Gianni Rezza direttore generale della prevenzione del ministero della Salute.
«La cosa importante – avverte Rezza – è che non si alzino le ospedalizzazione e non aumenti la pressione su alcune strutture come le terapie intensive. Grazie ai vaccini, però, dovremmo mantenere bassa la congestione perché i vaccini ci proteggono dalle conseguenze più gravi della malattia e dunque contengono. Se riusciamo a mantenere bassa la congestione, l’aumento dei contagi è gestibile. È ciò che – conclude Rezza – si chiama convivenza con il virus in una fase post pandemica. Naturalmente è un fenomeno che va monitorato di continuo e con molta attenzione».
Cruciale la quarta dose, al via anche quella degli over 12
Per gestire il Covid e le conseguenze più gravi in questo autunno e nel prossimo inverno è fondamentale la nuova campagna vaccinale, soprattutto per gli over 60 e i fragili. Al momento però la quarta dose per questa platea procede davvero a rilento: si sono vaccinati con un nuovo richiamo solo il 17% della platea (circa 3 milioni di persone) e ne mancano all’appello altre 14 milioni. Il ritmo delle vaccinazioni procede molto basso e cioè di circa 10mila somministrazioni al giorno.
In questi giorni sono in arrivo negli hub, nelle farmacie e negli studi medici anche i nuovi vaccini bivalenti: sia quelli tarati sulla sottovariante Omicron 1 che quelli su Omicron 4-5 (quelle dominanti in questo momento). La campagna vaccinale ha anche appena aperto la possibilità di vaccinarsi con la quarta dose anche agli over 12: le prime Regioni – dal Lazio alla Sardegna – stanno infatti facendo partire le prenotazioni proprio in questi giorni nel segno di una apertura a tutti. E per chi si vuole proteggere dal Covid il momento per farlo è proprio ora.